Il numero 66 di Gradiva, Rivista internazionale di poesia italiana, 320 pagine, è uscito e può essere ordinato direttamente all’editore: Leo S. Olschki, via Viuzzo del Pozzetto 8, 50126 Firenze. Per ulteriori informazioni riguardanti gli abbonamenti, ci si può rivolgere a Elisabetta Calusi, Casa editrice Olschki, mail: periodici@olschki.it
La pubblicazione, ricca come sempre, si apre con l’editoriale scritto dal direttore Alessandro Carrera, dal titolo suggestivo e ironico. Il cane che abbaia il poeta che scrive e dedicato al poeta Charles Simic.
All’editoriale segue la lunga intervista che Victoria Surliuga fece a Franco Loi nel 2002.
Le rubriche dedicate ai testi poetici comprendono la sezione intitolata Poesia italiana, con testi di Ginestra Bacchio, Valentina Casadei, Giovanni Rabito ed Elina Sventsytska. Traduzioni e Intermezzo sono altre due rubriche che propongono testi in lingua inglese oltre che italiana e comprendono poesie di Alessandro Bianchi, Stephen Campiglio, Manuela Cecchetti, Silvia, Comoglio, Valentina De Marco, Alessandro Mohan Ambikaipaker, tradotto da Alessandro Carrera. Infine la seconda parte di una rassegna dedicata alla poesia piemontese contemporanea a cura di Antonello Borra. Semina Lumina, dedicata alla giovane poesia italiana e curata da Giancarlo Pontiggia, propone i testi di Federico Carrera.
La rubrica Articoli, saggi e interventi inaugura l’ampia sezione saggistica del numero e comprende uno studio sui Papi corrotti della Divina Commedia, scritto da Marino Alberto Balducci, un saggio di Grazia Frisina sulle Lettere da Napoli di Ada Negri, un altro di Franco Romanò sulla poesia di Alessandro Carrera, con tre testi tradotti in francese da Manuela Bertone. Infine, Giuseppe Zoppelli sulla poesia di Bianca Tarozzi. Seguono poi le rubriche Gli strumenti della poesia, curata da Mario Buonofiglio, lo Scaffale di Babele a cura di Valentino Ronchi e Paolo Senna, dedicata a Schwarz e Sbarbaro. Seguono Il libro – dedicata al testo La policromia ontologica di Vincenzo Di Oronzo – e Libridine, curate entrambe da Luigi Fontanella.
Infine, la rassegna critica delle riviste a cura di Plinio Perilli.
Lascio per ultime due rubriche: Musica e poesia e Oltre il margine a cura di Luigi Cannillo. La prima delle due comprende il saggio di Carlo Bianchi dedicato all’album forse più controverso di Fabrizio De André: Storia di un impiegato. Il secondo saggio è di Plinio Perilli ed è dedicato a un libro recente scritto da Bob Dylan e tradotto da Alessandro Carrera, dal titolo Filosofia della canzone moderna.
Il saggio di Cannillo dal titolo Poesie da vedere e da ascoltare è la prima parte di un ampio excursus sui rapporti a volte simbiotici a volta respingenti fra poesia e musica.