RESISTERE AL PENSIERO UNICO

Premessa

Questo che segue è un video e documentario prodotto nel 2022 sulla convergenza di lotte sociali avvenute fra Firenze e Bologna. Al centro delle attività fiorentine c’è naturalmente la GKN occupata, ma ciò che è importante rilevare è proprio l’effetto di contagio che tale esperienza ha avuto su molte altre realtà. L’auspicio è che questi siano solo dei primi passi per una estensione delle lotte sociali che si colleghino anche all’ampio fronte di lotta in materia di diritti civili, cambiamenti climatici e resistenza al clima reazionario e di guerra che percorre l’Europa intera. In questo contesto mi sembra decisivo ricordare anche la futura e seconda edizione del festival della letteratura working class che si terrà nella sede della GKN.

Insorgiamo



FESTIVAL DELLA LETTERATURA WORkING CLASS

Insorgiamo con i lavoratori GKN

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✊ Rompiamo l’assedio, una spallata dopo l’altra e raccontiamola noi questa storia!

Ultimi preparativi per ospitare al presidio ex-GKN il 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗳𝗲𝘀𝘁𝗶𝘃𝗮𝗹 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝘄𝗼𝗿𝗸𝗶𝗻𝗴 𝗰𝗹𝗮𝘀𝘀 𝗶𝗻 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮: incontri con autori e autrici da tutta Europa e tanti tanti eventi culturali, tra cui una 𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗱’𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗲 𝗱𝗶 𝗳𝗼𝘁𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮 che rimarrà per tutta la durata del festival.

La giornata di 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝟭 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗹𝗲 si chiuderà con un concerto di Iena, Tamburini di Batucada Agogo e dj Muffa.

Tutto il programma nell’evento👇

https://facebook.com/events/s/festival-di-letteratura-workin/935645157853121/

Aiutateci ad organizzarci! Compilate questo form 👇

https://docs.google.com/…/1FAIpQLScB2J6MlGg…/viewform…

Dal Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze


 Alla fine è arrivato l’attacco più duro e frontale che questo presidio ha subito dal 9 luglio 2021. Con una mail oggi VENERDI’ alle h 15.55 l’azienda ha comunicato l’arrivo dei camion LUNEDI MATTINA ALLE 8.00 per quello che è, a nostro parere, a tutti gli effetti l’inizio dello svuotamento dello stabilimento. E’ evidentemente una operazione preparata da tempo, una escalation studiata a tavolino, probabilmente su diretto suggerimento di Confindustria e cogliendo l’assist del Governo del “made in Italy”.
Melrose non aveva mai osato tanto. E probabilmente è ancora Melrose che comanda e che viene a completare la delocalizzazione.
Questa forzatura avviene perché l’azienda non ha in mano nulla. Non ha la cassa integrazione approvata dall’Inps, non ha nessun piano industriale, non ha brevetti, non ha consorzi, veri o presunti, non ha accordi commerciali, non ha probabilmente una linea di credito approvata dalle Banche per gli investimenti, non ha credibilità, ha venduto fumo e chiacchiere per dieci mesi, ha disatteso l’accordo quadro e può quindi usare solo la forza della provocazione, in spregio ad un intero territorio.
Abbiamo teso la mano per metterci al lavoro, attraverso i nostri stessi progetti industriali. Il 2 novembre è stato proposto all’azienda di mettere a disposizione lo stabilimento dei progetti industriali, delle attività di soggetti pubblici, privati o delle forme associative e del cooperativismo produttivo del territorio. Il 3 al Mise è stato proposto una governance pubblica. Borgomeo ha rifiutato. Ed ha rifiutato perché probabilmente il suo compito non è portare lavoro, ma svuotare lo stabilimento.
Siamo alla vendita del ferro a rottame. Altro che piano industriale. Le aziende appaltatrici che verranno a fare questa operazione di smantellamento devono sapere di essere state tirate nel mezzo a una vera e propria provocazione di natura sociale.
Che forma ha la dignità lunedì mattina alle 8.00? Pensiamoci bene. #insorgiamo